SAN GIUSEPPE

CON CUORE DI PADRE : Così San Giuseppe ha amato Gesù

Umile falegname, sempre pronto a fare la volontà di Dio manifestata a lui in vari modi e momenti. Dichiarato "Patrono della Chiesa", "Patrono dei lavoratori", "Custode del Redentore", "Patrono dei papà". Papa Francesco ha voluto dedicare tutto quest'anno a Lui.

San Giuseppe: Padre amato, padre nella tenerezza, nell'obbedienza e nell'accoglienza; padre dal coraggio creativo, lavoratore, sempre nell'ombra: con queste parole Papa Francesco descrive, in modo tenero e toccante questo santo così vicino a Gesù . Sullo sfondo della Lettera apostolica, c'è la pandemia da Covid-19 che - scrive Papa Francesco - ci ha fatto comprendere l'importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dalla ribalta, esercitano ogni giorno pazienza e infondono speranza, seminando corresponsabilità.

Nel Mese di Marzo, che è sempre stato dedicato a S. Giuseppe, desideriamo anche noi invocarlo. L'uomo che passa inosservato, l'uomo della presenza discreta e onesta, un intercessore e un sostegno per tutti i papà, una guida per loro e per le famiglie.

Ci fermeremo a contemplare questa bellissima figura di padre durante questo mese attraverso preghiere e riflessioni che troverete a disposizione sul sito; lo si può fare personalmente davanti alla bella icona esposta in Chiesa e come comunità lo invocheremo in maniera particolare il 19 Marzo.

AL CUSTODE DEL REDENTORE

SALVE, CUSTODE DEL REDENTORE,

E SPOSO DELLA VERGINE MARIA.

A TE DIO AFFIDO' SUO FIGLIO;

IN TE MARIA RIPOSE LA SUA FIDUCIA;

CON TE CRISTO DIVENTO' UOMO.


O BEATO GIUSEPPE, MOSTRATI PADRE ANCHE PER NOI,

GUIDACI NEL CAMMINO DELLA VITA.

OTTIENICI GRAZIA, MISERICORDIA E CORAGGIO,

E DIFENDICI DA OGNI MALE. AMEN


(Preghiera conclusiva della Lettera Apostolica Patris Corde di Papa Francesco)

1. Breve meditazione su San Giuseppe

Il nome Giuseppe significa "Dio aggiunge". Mai fu più azzeccato per un uomo come Giuseppe di Nazaret. La sua stessa persona è da considerarsi una benedizione. Giuseppe è un più che, messo accanto a ogni cosa, ne accresce il valore. Questa è la caratteristica di coloro che vivono la propria vita non preoccupati di dover affermare se stessi, perché invece provano gioia nel fare emergere chi hanno accanto. Non è l'atteggiamento remissivo o perdente, bensì il contrario. Solo una personalità forte può permettersi di indietreggiare per far emergere gli altri. Tutto l'insegnamento del Vangelo è l'elogio dell'umiltà. E l'umiltà è la caratteristica dei liberi. Giuseppe è un uomo libero e, per questo, può permettersi l'umiltà della seconda fila. Ognuno di noi ha bisogno di imparare quest'arte di saper godere del bene degli altri. Troppe volte capita che il nostro normale atteggiamento sia l'invidia, la gelosia, la messa in paragone. Giuseppe non prova nessuna invidia se la scena della storia è tutta concentrata su Gesù, e se la luce di questo centro si riverbera con potenza su Maria. Lui è un paralume, un abbraccio che protegge la luce e la indirizza verso ciò che hai più buio. Giuseppe è un più, ed è il più che Dio ha voluto accanto a Maria e Gesù. In fondo, questo è ciò che egli continua a fare anche ora nella vita di tutti coloro che a lui si affidano. ( Con cuore di padre, L.M. Epicoco)

2. Breve meditazione - Giuseppe maestro di teologia

Per capire Dio devi prendere in braccio un bambino appena nato. In quella fragilità c'è tutto il miracolo della vita.  E tu Giuseppe sei diventato maestro di teologia perchè la notte in cui Gesù è nato tu eri lì, e le tue braccia sono diventate il primo ostensorio del Corpo di Cristo. Guardando il Figlio di Dio nella fragilità di quel bambino ti sei accorto che tutta l'onnipotenza di Dio era consegnata in quel pianto di bimbo e in quelle lacrime di gioia che ti scendevano dagli occhi. Tutta la Verità è una Persona, non un'idea. Tutto il segreto del cristianesimo è nell'amare questo bambino fatto uomo.

Insegnaci, Giuseppe, questa teologia. Dacci lezione di amore. Facci comprendere che non i nostri libri schiariranno la notte ma il sorriso di Dio fatto uomo. Riabituaci a riconoscere l'Infinito nel finito. E facci innamorare dell'Eucaristia, quel pane fragile come quel bambino che hai fra le braccia, che è il modo che oggi Dio ha scelto per stare in mezzo a noi.

(Con cuore di padre, L.M. Epicoco)