QUINTA PIETRA
La quinta pietra, dopo aver vagato un po’, finì vicino a tante altre pietre presso il tempio di Gerusalemme.
Un bel mattino di buon ora, fu svegliata dalla voce di uno dei tanti che andavano al tempio a parlare di Dio.
Attorno a lui subito una gran folla si mise ad ascoltare i suoi insegnamenti.
-Questo “Maestro” mi piace –pensava tra sè la pietra, in Lui c’è benevolenza e la sua parola è parola d’amore.
Queste cose pensava, quando all’improvviso un gruppo di persone gettò ai piedi del "Maestro”una donna che era stata sorpresa in peccato.
Questi uomini si rivolsero al Maestro chiedendo quale fosse secondo Lui la pena da infliggere.
La pietra voleva rispondere: “Come? Se siete anche voi conoscitori della legge, perché lo chiedete? Lo pure io che cosa si deve fare in questo caso. Siamo o non siamo qui per questo noi pietre? Deve morire a sassate!!!”.
Questo pensava sentir ripetere, ma stranamente quel Maestro non disse nulla e si mise a scrivere per terra.
La pietra notò un certo nervosismo tra gli accusatori della donna che avevano raccolto una pietra ciascuno, e peroco non incominciò a tremare quando vide la mano del maestro avvicinarsi e raccogliere una pietra a lei vicina.
-L’ho scampata bella- pensò la quinta pietra. Il Maestro con la sua voce disse allungando la mano: “Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Tutti a quel punto, gettati i sassi, se ne andarono tranne la donna!
-Urrà, gridò la quinta pietra, quelli credevano di mettere alla prova il Maestro, ma sono stati messi loro stessi a una prova ancora più dura: dover guardare dentro la propria coscienza.
Poi il Maestro parlò con bontà e misericordia a quella donna che aveva trovato in Lui la sua salvezza e il suo rifugio.
La pietra si rese conto che quei tali che pretendevano di essere giudici della donna, dopo le parole del Maestro, si
erano trovati con in mano il peso dei sassi delle loro colpe.