IN...DIO

Più volte don Bosco fu visto piangere durante la celebrazione della Santa Messa, durante la consacrazione eucaristica, o quando benediceva i fedeli dopo il Santo Sacrificio; ma anche per la Via Crucis del Venerdì Santo o per la recita della buona morte oppure quando vedeva anime perdersi. La sua vita era in Cristo: operava in terra, ma spirito e mente erano uniti a Dio. Fu un'esistenza di continua preghiera perché ogni sua azione, anche materiale, era realizzata per il Regno di Dio: spirito e cuore erano fissi in Gesù Sacramentato. Uomo dinamico e mai in riposo. Il suo unico ristoro, quando era oppresso dalla fatica, era mutare attività: stanco di predicare andava a pregare, stanco di scrivere andava a visitare i malati, stanco di leggere andava a confessare i ragazzi oppure i carcerati... È impressionante osservare quante attività sbrigasse, realizzando concretamente disegni e progetti: non dava tregua alle sue energie, anche quando erano esigue e il tempo, per anime siffatte, perde consistenza. Don Bosco fu il sacerdote che fu, fu il maestro che fu, fu il padre che fu, fu il fondatore che fu, perché era immerso in Dio.